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Alfa Revival Cup. Alla scoperta dei piloti

Il protagonista: Francesco Liberatore

29 settembre, 2023: Francesco Liberatore in compagnia dell’amico Francesco Zadotti al volante della loro Alfetta GT6 2500 affrontano la pista con grinta e saggezza riuscendo ad inserirsi in mezzo alla schiera di velocissime Alfa GTAm.
La loro bellissima Alfetta, gestita dalla Scuderia del Grifone, è una GT dalla linea filante che racchiude stilemi di grande modernità. Nata dalla sapiente penna di Giorgetto Giugiaro nel 1978, questo coupè sembra fatto per la pista e l’Alfa Revival Cup è il campionato perfetto per unire stile e velocità.

Dopo l’ottimo avvio di campionato, al Mugello, anche in Austria siete stati protagonisti, mettendo la vostra Alfetta in evidenza, al punto che nelle primissime battute di gara, con te al volante, siete entrati nella top-5. Anche in questo circuito avete trovato un ottimo feeling. Francesco Liberatore: “Anche se non è molto lungo, il Red Bull Ring è una delle piste più belle che ci sono e si trova in un contesto particolare, in mezzo al bosco.
Vi avevo corso a metà degli anni 90 e per questo la conoscevo già un po’, ma rispetto ad allora oggi è tutto nuovo. Di tempo per scoprire la pista non ne abbiamo avuto molto. In gara è andato tutto bene.”

Come avete scelto l’Alfa Revival Cup?
“Io sono sempre stato Alfista e la scelta di fare Alfa Revival Cup è stata una conseguenza di questa mia passione, tanto è vero che ho quasi sempre corso con Alfa Romeo.
Avevamo questa Alfetta GTV 6 ed abbiamo cercato di farla per correre nel migliore dei modi e renderla competitiva per la pista. Arrivare nel campionato Alfa Revival è stata una scelta naturale”.

Al Mugello siete stati un po’ sfortunati, mentre lottavate per il podio assoluto avete avuto un problema. In Austria avete confermato che il potenziale è elevato.
“La macchina era alla prima gara e ce lo dovevamo aspettare che venisse fuori qualche problema, adesso è stato sistemato, quindi abbiamo buone speranze di fare un buon campionato”.

Cosa chiede alla guida la tua Alfetta, un modello a trazione posteriore e motore anteriore?
“Con le auto moderne si frena in curva con il sinistro, c’è l’ABS ed il cambio è sequenziale. Con questa si fa ancora la doppietta quando si cambia e lo stile di guida è quello di altri tempi.
Con questa macchina ho fatto qualche rally e in quel contesto si è dimostrata un po’ pesante da guidare, con i cambi continui di direzione e le velocità basse lo sterzo è pesante e si sente. In pista cambia la situazione ed è meno faticosa e molto divertente.”

Come ti trovi a condividere i weekend di gara con il tuo compagno (Francesco Zadotti)?
“Noi ci conosciamo da 40 anni, andiamo sempre d’accordissimo e se succede qualcosa ad uno, l’altro non se la prende, abbiamo il vero spirito di squadra e cerchiamo di divertirci.”