28 giugno 2024: Marco è un alfista dal pedegree sportivo, che porta nel cuore un modello in particolare: l’originale Giulietta (“Tipo 750”) in versione T.I., con la quale ha vissuto numerose avventure motoristiche e collezionato vittorie indimenticabili, come la conquista dell’Alfa Revival Cup 2020.
A 70 anni dal lancio sul mercato della “fidanzata degli italiani”, quale migliore occasione per conoscere un cultore della Giulietta e delle Alfa Romeo più in generale!
Quando ha deciso di cominciare a correre in auto?
Ho iniziato nel 1987, 37 anni fa, con una A112 Abarth nei rally, proseguendo poi negli anni in questa specialità. Tra il 1990 e 1991 ho corso due stagioni di Campionato Italiano Velocità Turismo con la Fiat Ritmo Abarth 130 TC, una vettura entusiasmante. Dal 1998 al 2002 ho partecipato al “Trofeo FIAT Seicento Rally” di Fiat Auto Corse, il monomarca dedicato all’utilitaria torinese nella sua versione più pepata: la “Sporting”. Nel 2003 sono passato all’”MG-Rover Challenge” con una MG ZR 105 e riuscendo ad aggiudicarmi il titolo della sesta zona. Dal 2007 al 2009 ho preso parte all’Alfa Race con una 33, spinta dal celebre 1300 boxer a cilindri contrapposti. Dopo quasi dieci anni di stop, sono tornato in pista al volante di un’auto storica vera e propria, scegliendo una delle sportive più iconiche del Biscione: la Giulietta T.I. 1300, con la quale nel 2016 ho fatto il mio ingresso nell’Alfa Revival Cup. Nel mio palmares annovero i titoli di classe del 2018 e 2020, anno in cui sono riuscito nell’impresa di vincere anche l’assoluto. Nel 2023 ho vinto il Campionato Italiano Auto Storiche.
Come definiresti la tua avventura nelle corse?
Per me è stato, è e sarà un hobby estremamente divertente. Ma in parte quello dell’automobilismo d’epoca è anche un lavoro: insieme a Fausto Amendolagine porto avanti il Capannone Garage, un’officina a Campagnano di Roma, che dà nome anche al nostro team. Ci occupiamo di restauri leggeri e preparazioni meccaniche dedicate a tutte le storiche e youngtimer.
Com’è nata la tua passione per i motori?
Senza dubbio devo ringraziare la mia famiglia: tutto nasce da lì. Mio padre correva: dal 1964 al 1970 al volante di Alfa Romeo, Porsche, Lotus Cortina; dopo un periodo di stop, dal 1983 fino alla sua scomparsa nel 2011 ha partecipato a varie competizioni di storiche con una Giulietta Sprint Veloce. Anche mio zio era un pilota, sia di moderne che di storiche: tanti i campionati a cui ha preso parte.
Qual è il momento più bello di una gara?
La partenza e ovviamente il weekend in generale, per via dell’atmosfera che si respira e nella quale sono a mio agio.
Di tutte le gare a cui hai partecipato, qual è quella che porti nel cuore?
Ce ne sono molte, soprattutto quelle della stagione nella quale ho vinto il trofeo Rover-MG. Mi sento di menzionare anche Monza nell’Alfa Revival Cup 2019 con la Giulietta TI. L’autodromo di Monza è considerato non a caso il tempio della velocità. Il layout e l’atmosfera di puro motorsport che si respira ne fanno la mia pista preferita.
Quando hai deciso di correre con la Alfa storiche?
Nel 2007 con la 33, che all’epoca era considerata una youngtimer (anche se questo termine non era ancora in voga). Nei primi anni 2000 l’Alfa Race era un campionato dedicato alle sportive del Biscione con circa due decenni alle spalle, come la 75 e l’Alfa Sud.
Come mai hai scelto l’Alfa Revival Cup?
Per la passione nei confronti delle Alfa Romeo da Turismo e per l’ambiente, così accogliente e stimolante.
Che obiettivi si è fissato, cosa ti aspetta?
Spero di vincere la classe H1 TC 1600 e di partecipare a tutte le gare.
Nel 2024 ricorrono i 70 anni dal lancio sul mercato della Giulietta. Tu che l’hai guidata per anni e che oggi gareggi con una Giulia Super, quali differenze percepisci tra le due?
La Giulietta è una pietra miliare della storia dell’automobilismo. La Giulia è un progetto più recente ed evoluto, con prestazioni più elevate; ma la Giulietta è più divertente perchè va guidata con anima e corpo, con una tecnica di conduzione ben precisa per spingerla al limite. La Giulia ha i freni a disco alle quattro ruote, un’innovazione dirompente per l’epoca e riservata solo alle super sportive. La Giulietta invece monta un impianto a tamburo, meno performante. Un’altra differenza di rilievo è la potenza sviluppata dai propulsori: il 1300 della Giulietta ha 95cv, il 1600 della Giulia intorno ai 150cv.