12 luglio 2024: Iniziamo da Bernhard Laber, classe ’64, con all’attivo una lunga esperienza nel motorsport, sia come pilota che come team manager. Ha corso con le auto più diverse, dalle MINI alle Porsche 911, fino alle McLaren GT4 e Mercedes AMG GT3. Sullo sfondo, una solida passione per l’automobilismo a tutto tondo.
Com’è iniziata la tua avventura nel motorsport?
“Avevo 18 anni quando sono entrato nel karting. Erano i primi anni ’80 e i genitori non finanziavano la mia attività. Quindi andavo avanti con i soldi che guadagnavo lavorando durante la settimana.
Qualche anno dopo, nei primi ’90, sono approdato nella galassia delle Porsche 911 e ho corso qualche gara con una 964 in allestimento Cup, spinta dal sei cilindri boxer potenziato, con carrozzeria alleggerita e aerodinamica più sviluppata rispetto al modello di serie.
La prima corsa ufficiale nella Porsche Super Cup risale al 2004, negli ultimi mesi di carriera del modello 996, il primo con motore boxer raffreddato a liquido e non ad aria e olio.
Nel 2005 sono rimasto sorpreso dalle qualità dinamiche delle MINI Cooper S progettate da BMW: vetture velocissime e divertentissime tra i cordoli. Ho quindi partecipato al MINI Challenge Europe con una John Cooper Works R53, dotata di compressore volumetrico e poi nel 2006 con la Cooper S R56, radicale evoluzione della precedente e spinta da un motore 1600cc con turbocompressore twin scroll.
Nel 2007, dopo aver proseguito nelle gare endurance con la Cooper S, mi sono fermato per quasi dieci anni. Nel 2016 ho avuto un incontro illuminante con Walter Rohrl, campione di rally e mio compaesano. Abbiamo allestito insieme una Porsche Cayman 981 Club Sport GT 4, l’ho provata e mi ha colpito, tanto che l’ho guidata nel GT4 Northern Europe Cup.
Ma a quel punto non volevo più solo stare dietro al volante, ma creare il mio team. Ho comprato tre McLaren 570 e 570S GT4 e tra 2017 al 2021 ho ingaggiato sei piloti per il GT4 European Series. Nel 2022 sono passato all’International GT Open con una Mercedes AMG GT3 Evo. Lo scorso anno un amico mi ha invitato al Red Bull Ring Classics e ho provato in Alfa Revival Cup. Un’esperienza che mi ha colpito a tal punto che ho abbandonato il GT3. Correre nell’Alfa Revival Cup è super divertente, anche per l’atmosfera così italiana che si respira.”
Da quanti anni corri? Lo consideri un hobby o una professione?
“Al momento è solo un hobby. Gareggio da più di 30 anni e nella mia ottica significa provare ad essere più veloci e efficaci degli altri. La trovo anche una metafora e uno stile di vita.”
Qual è il momento più bello di una gara?
“Tagliare il traguardo da vincitore.”
Qual è la gara più esaltante che ricordi di aver disputato?
“Senza dubbio la tappa di Porsche Super Cup 2004 a Monaco nel weekend della Formula 1. Nel circuito cittadino più famoso del mondo hai gli occhi di tutti gli spettatori puntati, ma non te ne accorgi perché le tribune sono vicinissime. Non ci sono vie di fuga, le barriere sono a bordo pista. È tutto nelle tue mani: la buona riuscita della gara dipende dalla tua precisione e dai riflessi. Non c’è margine di errore: un solo sbaglio significa andare a muro, danneggiare la vettura e ritirarsi. Non c’è nemmeno tempo di allenarsi e prendere confidenza con il layout perchè la pista esiste solo per un weekend all’anno.”
Come mai hai scelto l’Alfa Revival Cup?
“Perchè è un’esperienza di guida reale e senza filtri. La competizione è aperta perché le auto sono tra loro simili per prestazioni.”
Che obiettivi ti sei fissato?
“Con Lukas proveremo a collezionare più podi possibile. In griglia noto molti pro-drivers che sono veloci: è dura arrivare nelle prime posizioni.”
Come mai il passaggio dalle Gran Turismo attuali alle Alfa Romeo storiche?
“Sono stato sorpreso dalla precisione e velocità di queste sportive degli anni ’60 e ‘70, soprattutto se penso al fatto che non hanno controlli e ausili elettronici. Correre con auto da 800/900 cavalli non mi entusiasma più. Trovo divertimento invece nel confrontarmi con vetture tra loro molto simili per potenza e preparazione.”
Passando a Lukas Stojetz, ci troviamo a tu per tu con un giovane pilota che corre da poco più di un anno, ma che ha una visione chiara di quello che vuol dire competere in pista.
“Ho iniziato con la Clio Cup nell’autodromo di Most, in Repubblica Ceca, testando una Clio RS del 2018. L’ho trovata un’auto impegnativa da guidare, ottima per apprendere. L’anno scorso ho preso la licenza sportiva e ho provato una GTAm con Roberto Restelli in Francia. La prima volta al Nürburgring all’Oldtimer Grand Prix non la scorderò mai. Ho fatto il mio esordio in Alfa Revival Cup a Vallelunga nel settembre 2023, per concludere poi la stagione a Misano in ottobre. Io e Bernhard abbiamo partecipato anche alla Modena Cento Ore 2023 con la GTAm.”
Cosa significa per te correre? Raccontaci le tue sensazioni.
“Quando entro in auto penso solo a guidare meglio degli altri concorrenti. Il mio mantra è non improvvisare, agire sempre se si ha il pieno controllo e prepararsi anche sul regolamento, soprattutto quando si è giovani.”
Qual è il l’istante che più ti piace?
“Il momento prima di entrare in pista.”
Qual è la gara più iconica che ricordi di aver disputato, e perché?
“La Modena Cento Ore 2023, un evento pazzesco per i luoghi, per i circuiti e per l’organizzazione che lo caratterizzano.”
Come mai ha scelto l’Alfa Revival Cup?
“Sono stato convinto da Bernhard e perché è un’esperienza di guida pura, con delle sportive per antonomasia, con trazione posteriore e cambio manuale. Tutto è classico e analogico nell’abitacolo: mi piace ascoltare il suono del motore ad alti regimi e il rumore degli innesti. Un dettaglio che concorre alle sensazioni suscitate dalle Alfa Romeo storiche è lo stile della carrozzeria, i dettagli delle linee e le proporzioni delle forme, che trovo meravigliose. Infine, l’ambiente che si respira in Alfa Revival Cup è positivo, divertente e amichevole.”